Nei giorni dedicati alle celebrazioni di Dante anche durante l’IRC è stato fatto qualche approfondimento, ovvero visione e significato di Paradiso, Purgatorio e Inferno nella Divina Commedia e nella Teologia Cristiana contemporanea.
In questo contesto, un chiarimento doveroso è stato quello riferito al Limbo, il non-luogo pensato tradizionalmente per coloro che erano vissuti prima del Cristianesimo, come il poeta Virgilio che accompagna Dante per buona parte del viaggio, e per i bambini morti senza Battesimo. Questa teoria, affermatasi a partire dal Medioevo, è stata presente nel Magistero della Chiesa fino al Concilio Vaticano II, quando ha cominciato a farsi strada una riflessione diversa sulla questione. L’ultimo documento significativo “La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza battesimo” è frutto di uno studio della Commissione Teologica Internazionale, approvato da Papa Benedetto XVI nel 2007. Del testo riportiamo qui di seguito alcuni brevi estratti interessanti che danno un’idea della posizione che la Chiesa contemporanea assume al riguardo:
La teoria del
limbo, cui ha fatto ricorso per molti secoli la Chiesa per indicare la sorte
dei bambini che muoiono senza Battesimo, non trova nessun fondamento esplicito
nella rivelazione, nonostante sia entrata da lungo tempo nell’insegnamento
teologico tradizionale
(…)
La grazia di
Dio raggiunge ogni essere umano e la sua provvidenza abbraccia tutti. Il
Concilio Vaticano II insegna che Dio non nega «gli aiuti necessari alla
salvezza» a coloro che, senza loro colpa, non sono ancora giunti a una conoscenza
esplicita di Dio, ma che, con l’aiuto della grazia, «si sforzano di condurre
una vita retta». Dio illumina ogni uomo «affinché abbia finalmente la vita»
(cfr Lumen gentium 16).
Viene poi nuovamente affermato che la grazia «lavora invisibilmente» nel cuore
di tutti gli uomini di buona volontà (Gaudium et spes 22). Queste parole si applicano
direttamente a coloro che hanno raggiunto l’età della ragione, e che prendono
decisioni responsabili, ma difficilmente si potrà affermare che non valgono
anche per i bambini.
(…)
Dio non ci
chiede cose impossibili. Inoltre la potenza di Dio non è limitata ai
sacramenti: «Deus virtutem suam non alligavit sacramentis quin possit sine
sacramentis effectum sacramentorum conferre» (Dio non lega la sua potenza ai
sacramenti, così che può conferire l’effetto dei sacramenti senza sacramenti).
Dio può quindi dare la grazia del Battesimo senza che venga amministrato il
sacramento, un fatto, questo, che dovrebbe essere ricordato particolarmente
quando il conferimento del Battesimo risultasse impossibile.
Ecco
come Dante racconta l’incontro con Virgilio: