martedì 27 febbraio 2018

CHE RIVOLUZIONE!


Eh, già! Che rivoluzione è stata quella portata dal Concilio Vaticano II! Giovanni XXIII e Paolo VI, i due Papi: l’uno convocò e l’altro portò a termine questa ventata di rinnovamento.
Un concilio piuttosto pastorale che dogmatico, secondo le parole di Mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, che poté partecipare – subito dopo l’ordinazione episcopale – ai lavori conciliari: come dire le verità di sempre alla gente di oggi?
Evelina ed Eleonora, della classe 5H indirizzo Chimico – Biotecnologie Sanitarie, hanno preparato una sintesi relativa ad alcune novità introdotte da questo straordinario evento. Qui viene pubblicata come audiolettura per facilitare l’apprendimento.



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domenica 18 febbraio 2018

LIBRI - ERO STRANIERO E MI AVETE OSPITATO

L’autore: Enzo Bianchi, originario della provincia di Asti, fondatore della comunità monastica di Bose (comune di Magnano – BI) di cui è stato priore fino a gennaio 2017. A lui si deve anche la fondazione della casa editrice Qiqajon, che pubblica testi di spiritualità, studi biblici, liturgici ecc. Ha ricevuto due lauree Honoris Causa, oltre che diversi premi per i sui libri. Nel 2014 Papa Francesco lo ha nominato Consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Il libro: Il titolo riprende un versetto del Vangelo di Matteo, capitolo 25. Si tratta di una serie di riflessioni sul tema dell’accoglienza: dal punto di vista umano, il confronto con l’altro da se’; in particolare cosa significa essere straniero, pellegrino, ospite nell’ottica cristiana:  “Lo straniero non è solo una figura da accogliere, un destinatario del nostro amore, ma anche, e costitutivamente, una figura critica, capace cioè di metterci in discussione, come lo è stato il popolo di Israele straniero in Egitto, come lo è stato Gesù”.
E’ il  prossimo: non colui che mi sta vicino, ma colui che decido di incontrare, superando paura e pregiudizi; il libro è un percorso alla ricerca di risposte alle domande che tante persone, tra loro anche molti studenti del nostro Istituto, oggi si pongono. 

domenica 11 febbraio 2018

LA CLAUSURA OGGI

La frenesia della vita quotidiana, l’inizio del periodo di Carnevale e l’avvicinarsi della Quaresima, fanno pensare a chi nella vita fa scelte vocazionali diverse dai laici. Ha sempre affascinato il monachesimo di ieri e di oggi.

Il monachesimo nacque in Oriente. A partire dalla fine del III secolo, alcuni cristiani del Medio Oriente e dell’Egitto decisero di allontanarsi dalle città e dai centri abitati. Ritenevano che la solitudine permettesse di seguire fino in fondo l’insegnamento evangelico, per questo furono chiamati monaci. Il monachesimo consiste quindi nella scelta di abbandonare la vita comune per dedicarsi completamente alla vita religiosa. Alcuni monaci andarono a vivere nel deserto o in luoghi inospitali, in completa solitudine: erano chiamati eremiti (dal greco èremos, deserto) o anacoreti (colui che si ritira). Gli eremiti si dedicavano alla preghiera e facevano penitenza rinunciando a tutte le comodità.
L'ascetismo femminile è attestato in Occidente con maggior rilievo e prima ancora di quello maschile. Basti pensare alle sorelle di San Girolamo o di Sant'Ambrogio, alle grandi dame romane che recepirono da Atanasio il fascino dell'ascesi. Il fervore religioso delle donne altolocate della società tardo romana contribuì al moltiplicarsi di monasteri femminili in Gallia, lungo la Penisola Italica ed anche in Britannia.
Nel 1216 Papa Onorio III diede il permesso di costituire comunità femminili senza adottare una regola esistente ne' di aderire a un vecchio Ordine. Gli Ordini dei Domenicani e dei Francescani aggiunsero a quello maschile anche l'Ordine femminile. Quello delle Clarisse, fondato da Santa Chiara, ebbe una grande storia, così come le Beghine e le Orsoline, che svolsero continue ed importanti attività caritative. Di grande importanza furono le decisioni prese durante il Concilio di Trento (1545-1563), che da un lato riconfermava il valore dei voti religiosi ed esaltava il valore della rinuncia monastica, dall'altro imponeva una serie di deliberazioni disciplinari, più attente e minute di quelle stabilite per il monachesimo maschile, che finivano per comprimere gli spazi di autonomia e l'impegno sociale degli istituti femminili. Le badesse non furono più elette a vita, ma per un triennio, la clausura venne resa più severa, la dipendenza dai conventi maschili fu riaffermata.
Il distacco dal mondo e dalle sue logiche per dedicarsi a un'intensa ricerca spirituale è fenomeno di carattere universale, riscontrabile con caratteristiche specifiche in diversi contesti religiosi. Tale scelta di vita, segnata dal distacco dal mondo, nella mortificazione del corpo e nella preghiera, è un'esperienza ampiamente diffusa in una pluralità di ambiti religiosi dell'umanità, e che dell'umanità ha accompagnato (e accompagna tuttora) il cammino storico, all'interno di ambiti di civiltà e contesti antropologici anche molto diversi tra loro. 
Le monache Clarisse (in latino ordo sanctae Clarae, O.S.C.) sono le religiose di voti solenni appartenenti all'ordine fondato da San Francesco e Santa Chiara d'Assisi (da cui le Clarisse derivano il nome) nel 1212: seguono la regola approvata da Innocenzo IV. Chiara, fuggita dalla casa del padre, si recò alla Porziuncola di Assisi, dove subì da Francesco il taglio dei capelli e ricevette il velo monastico; affidata inizialmente alle Benedettine, allorquando venne raggiunta dalla sorella Agnese e da altre compagne venne trasferita negli umili locali annessi alla chiesetta di San Damiano (da cui derivarono il nome con cui erano originariamente designate: Povere di San Damiano o Damianite).
La vita scandita con letizia dalla preghiera alle 5,30 del mattino, colazione alle 8,00, poi la preghiera, lavori in convento di pulizia, cucina, assistenza alle sorelle anziane, lavoretti manuali di vario tipo, come la produzione di candele e piccoli manufatti in legno o cuoio. Prima del pranzo altre preghiere. Le ore scorrono veloci e non pesano alle sorelle. In fondo, tutti si isolano dalle cose o dalle persone che fanno paura o che potrebbero fare male e si tengono a distanza. Anche questa è una sorta di clausura. 
La clausura non è una punizione o una colpa: è una scelta. Oggi è un cambiamento drastico, non si sceglie se non lo si vuole davvero. Abituati alle corse, agli orari, agli impegni, alle scadenze, ai rumori, non si pensa ad un altro tipo di scelta.

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giovedì 1 febbraio 2018

IL MARTINETTI SULLE VIE DEI PELLEGRINI

Un viaggio nella storia, quello compiuto dalle classi 1A e 1F dell’indirizzo Turistico che hanno partecipato, venerdì 26 gennaio 2018,  all’incontro dal titolo “Le vie dei pellegrini”. A parlare agli studenti è intervenuto il sig. Danilo Alberto, dell’Associazione culturale Via Romea Canavesana. Tema dell’incontro è stato un excursus storico sulle principali vie di viaggio e pellegrinaggio che  attraversano il nostro territorio fin dall’antichità: il percorso per Santiago de Compostela, La Via Francigena o via Romea per arrivare infine a Gerusalemme. A partire da Sigerico, l’Arcivescovo di Canterbury che di ritorno da Roma è stato il primo a lasciare un diario del cammino, sono stati prese in considerazione le condizioni del viaggio, i cibi e gli oggetti che il pellegrino utilizzava, le possibili difficoltà. Una parte importante è stata dedicata alla zona del Canavese, in cui si trovano alcune tappe ed ancora molte testimonianze architettoniche dell’antico percorso. 


L’iniziativa si colloca in un progetto interdisciplinare che coinvolge attivamente l’IRC e costituisce un’occasione particolarmente importante per la preparazione degli studenti: da anni, infatti, gli alunni dell’indirizzo Turistico sono impegnati attivamente come guide in diverse manifestazioni ed eventi sul nostro territorio, come ad esempio le Giornate FAI.
L’Associazione Via Romea Canavesana, costituitasi nel 2009 con lo scopo di far riscoprire e valorizzare il percorso degli antichi pellegrini medievali, organizza ed offre diverse proposte culturali legate alla zona compresa tra Ivrea e Vercelli: visite, passeggiate e, come in questa occasione, conferenze.
Per informazioni sui percorsi e sulle attività promosse dall’Associazione:

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