domenica 25 novembre 2018

LA REGOLA DI SAN FRANCESCO


La classe 3G Linguistico ha approfondito con le insegnanti li Lettere, prof.ssa E. Oria e di IRC, F. Foti, la figura e le opere del Santo e dell’Uomo. Gli alunni oltre al Cantico delle Creature hanno letto nelle tre lingue del corso di studi Le 12 Regole francescane.

Regola 1: Inizio della Regola e la vita dei frati minori
Regola 2: Come abbracciare la vita francescana
Regola 3: Come i frati vanno per il mondo
Regola 4: I frati non ricevono denaro
Regola 5: Il modo di lavorare dei frati
Regola 6: I frati e i beni
Regola 7: Le penitenze dei frati peccatori
Regola 8: Elezioni del ministro del Capitolo
Regola 9: I predicatori
Regola 10: Correzione dei frati
Regola 11: I frati separati dalle monache
Regola 12: Come i frati affrontano i Saraceni.

Le Regole sono state lette in francese, inglese e spagnolo dai seguenti alunni: Gaia, Lisa, Jessica, Giorgia, Irene, Eleonora, Jessica V., Alessia, Aurora, Dennis, Lodovica, Valeria, Elisa.  La voce narrante Alessandro e il regista Mathias.




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domenica 11 novembre 2018

L’ESTATE A NOVEMBRE


Eh già, non è uno scherzo. Si parla, infatti, dell’estate di San Martino: i giorni che cadono a metà novembre secondo la meteorologia e l’esperienza dei nostri nonni, che ancora sapevano leggere i segni della natura, sono più caldi rispetto alla media del periodo.
Ma chi era San Martino?
Gli alunni della classe 2F indirizzo Turistico si sono prestati volentieri a fare una piccola ricerca; hanno trovato alcune informazioni e le hanno sintetizzate, elencandole in alcuni punti essenziali. Eccoli:
Martino nacque in Ungheria, da genitori pagani, nel 316-317; intraprese la vita militare, ma lasciò l’esercito nel 356. Del Santo si ricorda particolarmente un fatto, spesso rappresentato anche nei dipinti: un giorno Martino, quando ancora prestava servizio nell’esercito, incontrò un mendicante che moriva di freddo per strada; subito prese il suo mantello militare e lo tagliò in due, dandone una metà al povero. E’ in questo periodo che si completa la sua conversione al Cristianesimo, che lo vedrà impegnato nell’evangelizzazione e nella carità; nel 371 divenne Vescovo della città di Tours; morì a Candes-Saint-Martin l’8 novembre 397 ma nel Calendario viene ricordato l’11 novembre (oggi!), giorno in cui fu celebrato il suo funerale. Il culto di San Martino di Tours si diffuse rapidamente in Europa: in Francia, di cui è patrono, 4000 chiese e diversi paesi sono a lui intitolati; in Germania e Austria viene festeggiato con processioni di lanterne.

Tours_Basilica di San Martino

Tours_Basilica di San Martino, Cripta

Anche in Italia vi sono diversi comuni con questo nome; un esempio in zona è San Martino Canavese, che celebrava oggi la festa patronale: la chiesa parrocchiale è intitolata ai Santi Martino e Costanza e molti hanno un nome (o cognome) che rievoca proprio il Santo. Inoltre, l’espressione “estate di san Martino” si riferisce al fatto che, secondo la leggenda, subito dopo l’atto di carità compiuto dal Santo uscì il sole e il freddo diminuì (è anche vero che è tipico di questo periodo, dopo un abbassamento delle temperature, avere spesso un clima più mite).

L’episodio del mantello è stato commentato in classe e i ragazzi lo hanno considerato molto attuale: anche oggi, infatti, assistiamo ad una diffusa povertà di fronte alla quale, nonostante la diffidenza, molti si mostrano sensibili attraverso un impegno individuale. Vi sono, inoltre, diverse organizzazioni o associazioni come l’UNICEF, la Caritas o il Sermig che si impegnano costantemente per aiutare i più deboli.

A questo proposito vogliamo ricordare le parole di Papa Francesco in occasione della II GIORNATA MONDIALE DEI POVERI, prevista per il prossimo 18 novembre: 
In questa Giornata Mondiale dei Poveri siamo invitati a dare concretezza alle parole del Salmo "I poveri mangeranno e saranno saziati" (Sal. 22,27). Sappiamo che nel tempio di Gerusalemme, dopo il rito del sacrificio, avveniva il banchetto. In molte Diocesi, questa è stata un'esperienza che, lo scorso anno, ha arricchito la Prima Giornata Mondiale dei Poveri. Molti hanno trovato il calore di una casa, la gioia di un pasto festivo e la solidarietà di quanti hanno voluto condividere la mensa in maniera semplice e fraterna. Vorrei che anche quest'anno e in avvenire questa Giornata fosse celebrata all'insegna della gioia per la ritrovata capacità di stare insieme. (...) Sono innumerevoli le iniziative che ogni giorno la comunità cristiana intraprende per dare un segno di vicinanza e di sollievo alle tante forme di povertà che sono sotto i nostri occhi. Spesso la collaborazione con altre realtà, che sono mosse non dalla fede ma dalla solidarietà umana, riesce a portare un aiuto che da soli non potremmo realizzare.

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sabato 3 novembre 2018

FESTA DI OGNISSANTI


La Festa di Ognissanti o di Tutti i Santicade il 1° novembre di ogni anno. Le origini di questa ricorrenza sono lontanissime e si possono rintracciare al tempo dellantica cultura delle popolazioni celtiche.  
Tutto sembrerebbe risalire alla cultura celtica la cui tradizione divideva l’anno solare in due periodi. Quello in cui c’era la nascita e il rigoglio della natura e quello in cui la natura entrava in letargo passando un periodo di quiescenza. I giorni di inizio di questi due periodi venivanoquindi festeggiati. Il primo, durante il mese di maggio (quello della vita, e quindi della rinascita della natura) e il secondo a metà autunno (quello della morte, e della quiete della natura). 
Anche i romani festeggiavano in onore diPomona, dove si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si ringraziava la terra per i doni ricevuti. Quando Cesare conquistò la Gallia, le due feste pagane, celtica e romana, si integrarono. I giorni per il festeggiamento, quindi, cadevano, a seconda delle zone, in un periodo che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi giorni di novembre. Solo in seguito i festeggiamenti caddero in un solo giorno e precisamentetra la notte del 31 ottobre e il primo novembre, cioè notte delle calende d’inverno, ed era il momento di maggior contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Con l’affermarsi del cristianesimo, al significato di questa festa, prettamente agricola e pagana, se ne sovrappose un altro prettamente spirituale e religioso. Nel significato religioso si voleva commemorare il mondo dell’aldilà o il mondo della morte. 
Nel VII secolo, con l’avvento al soglio pontificio di Papa Bonifacio IV si tentò di cambiare la festa pagana in festa cristiana dandone così un significato puramente religioso. Per togliere ogni residuo di paganesimo, l’idea originale fu quella di abolire la festa pagana e il giorno di festa religioso venne chiamatoTutti i Santi. 
Circa due secoli più tardi, e più precisamente nell’835, Papa Gregorio IV fece coincidere la data dellafesta cristiana di Ognissanti o di Tutti i Santicon quella pagana.Il giorno della festa di Tutti i Santi cadeva quindi il 1° novembredi ogni anno. Giorno che cadeva in coincidenza del giorno successivo alla notte dellecalende d’inverno. Ma anche questo non bastò a sradicare il culto pagano. La Chiesa, così, introdusse nel X secolo una nuovafesta, quella dedicata ai morti che cadeva il 2 novembre. Durante i festeggiamenti del 2 novembre, venivano ricordate le anime degli estinti. I loro cari si mascheravano da angeli e diavoli e, come nella tradizione celtica, accendevano grandi fuochi.
Nel 1475 la festività di Ognissanti venne resa obbligatoriain tutta la Chiesa dOccidente da Sisto IV. Il culto pagano, però è sempre sopravvissuto nella cultura dei popoli europei fino ai giorni nostri. Si trattain special modo quello celtico, nonostante un lungo periodo di quasi totale dimenticanza. 
Oggi si celebrano entrambe le feste, quella più godereccia e quella spirituale. La Chiesa celebra il Figlio della Luce, Gesù, che ha sconfitto le tenebre e ricordiamo i Santi come esempi di vita e commemoriamo i defunti che vivono nel nostro ricordo affettuoso. 

Altare di San Sebastiano
Duomo Collegiata di Santa Maria Assunta, Chivasso-TO
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