Eh già, non è
uno scherzo. Si parla, infatti, dell’estate di San Martino: i giorni che cadono
a metà novembre secondo la meteorologia e l’esperienza dei nostri nonni, che
ancora sapevano leggere i segni della natura, sono più caldi rispetto alla
media del periodo.
Ma chi era San
Martino?
Gli alunni della
classe 2F indirizzo Turistico si sono prestati volentieri a fare una piccola
ricerca; hanno trovato alcune informazioni e le hanno sintetizzate, elencandole
in alcuni punti essenziali. Eccoli:
Martino nacque
in Ungheria, da genitori pagani, nel 316-317; intraprese la
vita militare, ma lasciò l’esercito nel 356. Del Santo si
ricorda particolarmente un fatto, spesso rappresentato anche nei dipinti: un
giorno Martino, quando ancora prestava servizio nell’esercito, incontrò un mendicante che moriva di freddo per strada;
subito prese il suo mantello militare e lo tagliò in due, dandone una metà al
povero. E’ in questo periodo che si completa la sua conversione al
Cristianesimo, che lo vedrà impegnato nell’evangelizzazione e nella carità; nel 371 divenne
Vescovo della città di Tours; morì a Candes-Saint-Martin l’8 novembre 397 ma nel Calendario viene ricordato l’11
novembre (oggi!), giorno in cui fu celebrato il suo funerale. Il culto di San
Martino di Tours si diffuse rapidamente in Europa: in Francia, di cui è
patrono, 4000 chiese e diversi paesi sono a lui intitolati;
in Germania e Austria viene festeggiato con processioni di lanterne.
Tours_Basilica di San Martino |
Tours_Basilica di San Martino, Cripta |
Anche in Italia vi
sono diversi comuni con questo nome; un esempio in zona è San Martino Canavese,
che celebrava oggi la festa patronale: la chiesa parrocchiale è intitolata ai
Santi Martino e Costanza e molti hanno un nome (o cognome) che rievoca proprio il
Santo. Inoltre, l’espressione “estate di san Martino” si riferisce al fatto
che, secondo la leggenda, subito dopo l’atto di carità compiuto dal Santo uscì il
sole e il freddo diminuì (è anche vero che è tipico di questo periodo, dopo un
abbassamento delle temperature, avere spesso un clima più mite).
L’episodio del
mantello è stato commentato in classe e i ragazzi lo hanno considerato molto
attuale: anche oggi, infatti, assistiamo ad una diffusa povertà di fronte alla
quale, nonostante la diffidenza, molti si mostrano sensibili attraverso un
impegno individuale. Vi sono, inoltre, diverse organizzazioni o associazioni
come l’UNICEF, la Caritas o il Sermig che si impegnano costantemente per
aiutare i più deboli.
A questo
proposito vogliamo ricordare le parole di Papa Francesco in occasione della II GIORNATA
MONDIALE DEI POVERI, prevista per il prossimo 18 novembre:
In questa Giornata Mondiale dei Poveri siamo invitati a dare concretezza alle parole del Salmo "I poveri mangeranno e saranno saziati" (Sal. 22,27). Sappiamo che nel tempio di Gerusalemme, dopo il rito del sacrificio, avveniva il banchetto. In molte Diocesi, questa è stata un'esperienza che, lo scorso anno, ha arricchito la Prima Giornata Mondiale dei Poveri. Molti hanno trovato il calore di una casa, la gioia di un pasto festivo e la solidarietà di quanti hanno voluto condividere la mensa in maniera semplice e fraterna. Vorrei che anche quest'anno e in avvenire questa Giornata fosse celebrata all'insegna della gioia per la ritrovata capacità di stare insieme. (...) Sono innumerevoli le iniziative che ogni giorno la comunità cristiana intraprende per dare un segno di vicinanza e di sollievo alle tante forme di povertà che sono sotto i nostri occhi. Spesso la collaborazione con altre realtà, che sono mosse non dalla fede ma dalla solidarietà umana, riesce a portare un aiuto che da soli non potremmo realizzare.
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