domenica 24 febbraio 2019

BEATITUDINI E “PACEM IN TERRIS”

In preparazione alla Santa Quaresima e anche all’approfondimento di Cittadinanza e Costituzione, le classi 5 approfondiscono l’enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII, sempre attuale. Le classi confrontano il testo delle Beatitudini (Mt. 5) con l’enciclica del 1963, gli alunni si rendono conto che pur in assenza da diciotto anni di un vero conflitto generalizzato ed armato (come nel caso delle guerre mondiali ), in realtà praticamente dalla fine della seconda ne era in corso un’altra, detta “fredda”, contrappuntata qua e là da scontri con le armi in diversi fronti del pianeta.
Roma non era mai stata così “dentro” le vicende del mondo, eppure i contatti personali del papa con i “grandi” della terra non avevano mai fatto insorgere in alcuno dei sospetti di temporalismo. Cessato il grande allarme della crisi di Cuba, il Papa trasferì nella nuova enciclica anche questo senso di sollievo e di gratitudine. Così, la Pacem in terris fu indirizzata non solo ai credenti cattolici, ma a tutti gli uomini anche non credenti, invitati a promuovere una pace duratura perché fondata sui “quattro pilastri” della ragione, della carità, della libertà, e della giustizia. Il Pontefice precisa, tuttavia, che nessuno dei pilastri è di per sé titolare di diritti: soltanto la persona umana, imago Dei, lo è.
Nelle Beatitudini “gli operatori di pace” sono coloro che credono che la pace non sia solo superamento della guerra, ma edificazione della giustizia; è creazione di un mondo più giusto, in quanto il progresso nel dominio della natura è inteso in rapporto ad una maggiore umanizzazione dell’uomo; ad una più sentita fratellanza. La pace, eredità del Signore, è un dono da offrire, un impegno reciproco, vocazione comune, beatitudine dei figli di Dio (Mt 5, 9). L’accento assoluto cade sull’educazione alla pace attraverso l’annuncio del Vangelo della pace, il perdono e la riconciliazione, la preghiera e la celebrazione dell’Eucaristia. La pace nasce dalle relazioni di reciproco riconoscimento della dignità della persona e delle nazioni, considerate come una famiglia umana. La pace giusta può essere costruita su giustizia, verità, libertà, amore, sviluppo, solidarietà, diritti umani (della libertà religiosa e delle minoranze etniche) e delle nazioni, rispetto per l’ambiente. 

Papa Giovanni XXIII, autore della "Pacem in Terris"
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domenica 10 febbraio 2019

IL PROF. BARBERIS AL MARTINETTI DI CALUSO


Come anticipato nel post precedente, giovedì 7 febbraio è intervenuto nel nostro Istituto il Prof. Bruno Barberis per un incontro di approfondimento sulla Sindone. Già durante lo scorso anno scolastico avevamo proposto questa iniziativa e, considerato il livello dei percorsi affrontati, abbiamo pensato di riproporla.
Il Prof. Barberis ha incontrato prima le classi quarte degli indirizzi Artistico, Linguistico, Turistico e Scienze Applicate. La parte introduttiva è stata dedicata all’analisi dell’immagine e  del telo;  successivamente, sono stati presentati alcuni riferimenti storici e iconografici: dalla tradizione sul Mandylion (lenzuolo con il volto di Gesù) alle tracce della presenza della Sindone in Europa e prima ancora a Gerusalemme, per concludere poi con alcune tappe della sua conservazione  fino all’incendio della Cappella del Guarini a Torino (1997) e la sua riapertura (settembre 2018).
E’ stata poi la volta delle classi quarte degli indirizzi Chimico e Scientifico, alle quali il Prof. Barberis ha illustrato, dopo la prima parte descrittiva, le osservazioni scientifiche che hanno avuto inizio a partire dai negativi delle prime fotografie scattate nel 1898, i prelievi e gli esami sul tessuto e sul sangue, le conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori prima e dopo le analisi al carbonio 14 e  le domande che rimangono ancora senza risposta.

L’iniziativa è stata seguita con molta attenzione dai ragazzi, particolarmente interessati al discorso sulle analisi chimiche e microbiologiche; una nota di merito alla classe 4C dell’indirizzo Artistico, che ha voluto partecipare, con il sostegno dei propri docenti, a entrambi gli incontri.
Ringraziamo i colleghi dei Consigli di Classe che hanno accolto favorevolmente la proposta, nella convinzione che l’interdisciplinarietà sostenga una più completa formazione dei ragazzi, e i docenti accompagnatori delle classi che, alla fine dell’incontro, hanno voluto salutare il relatore e porgli ancora qualche domanda.
Al Prof. Barberis, infine, la nostra riconoscenza per la disponibilità, la chiarezza e la qualità dell’intervento.



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