sabato 9 aprile 2022

UN EBOOK PER LA PACE

Ecco un nuovo esperimento: l’idea di coinvolgere gli studenti di alcune classi nella raccolta di idee e parole per la pace. I lavori presentati singolarmente o per gruppi sono stati poi sistematizzati dall’insegnante e adattati alle esigenze di pubblicazione. E’ nato, così, un vero e proprio ebook leggibile online o scaricabile. Il font scelto è “opendyslexic”, suggerito generalmente per favorire coloro che hanno difficoltà di lettura. La solita rotellina delle impostazioni permette di modificare alcuni parametri. Inoltre, se si utilizza il pc, è possibile selezionare il pulsante “leggimi”, che attiva l’audiolibro.

La finalità del lavoro, che si inserisce nel contesto di educazione alla pace, è quella di far riflettere gli studenti sull’argomento e sui significati attribuiti a questa parola, aiutarli ad affrontare le paure e, in un periodo così difficile, cercare di tenere viva la speranza in un futuro migliore.

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sabato 2 aprile 2022

IL MARTINETTI INCONTRA L’IMAM

Per la prima volta in assoluto, mercoledì 30 marzo il nostro Istituto ha ospitato l’Imam Brahim Baya, portavoce e responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione dell’Associazione Islamica delle Alpi, con sede a Torino. Il dott. Baya, nato in Marocco nei pressi di Casablanca e residente a Torino, ha incontrato gli studenti delle classi terze ai quali ha chiarito molti aspetti, descrivendo l’Islam come una religione molto variegata perché legata ad un’interpretazione del Corano diversificata. Ogni parola, ogni precetto può essere interpretato in mille modi, dal senso più illuminato dalla libertà e dal rispetto, a quello più radicale, talvolta intriso d’odio. E così - grazie anche alla grande competenza linguistica del relatore, che si occupa fra l’altro di traduzione dall’arabo all’italiano - sono stati passati in rassegna i significati di molte parole chiave quali islam (che va da pace o abbandono, fino a sottomissione), Jihad (da sforzo a guerra santa),  fatwa (da diritto di morte a responso giuridico di un sapiente). Seguendo l’interesse dei ragazzi monitorato da sondaggi on line e le loro domande, Baya si è inoltre soffermato su alcune questioni scottanti della tradizione islamica come la condizione della donna e l’utilizzo del velo, il diritto all’istruzione delle ragazze, l’utilizzo del burqa, la sottomissione volontaria ai precetti, il senso del digiuno del mese di ramadan e dell’elemosina, la natura del giorno del venerdì e come un individuo islamico che vive in occidente possa conciliare il lavoro con la pratica della sua religione. 

Baya ha ammesso che l’Islam oggi sta attraversando un periodo molto oscuro, in cui riemergono con prepotenza antichi retaggi culturali addirittura preislamici ed ha invece predicato un Islam diverso, in cui il precetto religioso si svincola dalla sua valenza giuridica e resta soltanto una scelta libera del fedele, un modo per diventare persone migliori alla scuola di Dio, Allah o YHWH. Sempre lo stesso Dio. Quello predicato da Brahim Baya, in un’atmosfera di dialogo interreligioso, è senz’altro un Islam che non fa rumore, di cui pochi parlano, ma che per fortuna molti praticano. L’altro Islam, quello violento, che nega alle bambine di istruirsi, che pretende di essere padrone della propria moglie, che si arma in nome di Dio per punire gli infedeli e il laicismo che avanza, di quello sì che i giornali e i social parlano e a ragione. La nostra speranza è che tutti gli islamici moderati e pacifisti  del mondo abbiano la stessa libertà di parola e di pensiero di Brahim Baya e diventino presto un coro capace di soffocare inconcepibili grida d’odio in nome di Allah. 

L’iniziativa è stata proposta e organizzata dal dipartimento IRC, formato dalle docenti Emanuela Cicchini, Francesca Foti e Ileana Orsini che ha moderato l’incontro. 

Il Martinetti di Caluso incontra l'Imam

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