domenica 5 novembre 2017

UN PO’ DI STORIA DELL’ORATORIO

Inizialmente gli oratori erano piccoli luoghi di culto dove la gente si ritrovava a pregare. San Filippo Neri intorno al 1550 crea il primo oratorio nel senso moderno: una comunità di religiosi e laici unita in un vincolo di mutua carità sullo stile degli apostoli, con le finalità della preghiera, del coinvolgimento di uomini comuni e di cultura nella lettura della Bibbia, e dell’educazione dei ragazzi.
Gregorio XIII eresse la Congregazione dell’Oratorio e concesse a questa la chiesa di S. Maria in Vallicella, che divenne il luogo del primo oratorio. Di questo primo oratorio è importante il legame comunione, Parola e educazione la prioritaria presenza degli adulti, così come la corresponsabilità tra religiosi e laici.
Nel 1841 San Giovanni Bosco incontra dei giovani nella sacrestia della chiesa di S. Francesco d’Assisi a Torino per il primo di una serie di incontri di preghiera. La sua passione educativa per i giovani lo portò ad avvicinare sempre più ragazzi, tra i quali Domenico Savio. Nel giorno di Pasqua del 1846 l’Oratorio si stabilì sotto una tettoia con un pezzo di prato, la tettoia Pinardi a Valdocco. Di questa esperienza importante è il protagonismo dei ragazzi e dei giovani e la dimensione sociale: si cercava di mettere gli adolescenti ed i giovani in grado di vivere con responsabilità l’esperienza lavorativa ed il dialogo con i datori di lavoro.

Anche in Lombardia nascono vere e proprie compagnie di mutuo soccorso: l’oratorio, a Milano come a Torino, cerca di togliere gli adolescenti ed i giovani dalla strada e dall’ozio per aiutarli anche nell’ingresso nel mondo del lavoro e formarli ad una cittadinanza attiva. L’oratorio ambrosiano sorse ancora una volta per iniziativa di un laico, il barbiere Giuseppe Figino che dal suo negozio vedeva molti ragazzi mentre giocavano o pescavano sulle sponde del Naviglio, li chiamava, li ospitava ,trasmetteva loro il suo mestiere, offriva lezioni di catechismo per aprirli alla conoscenza e all’esperienza di Dio. Egli credeva che vivendo come Gesù si diventava uomini riusciti e proponeva preghiera, Ufficio della Madonna, opere di misericordia (in particolare la visita agli ammalati).
Nacquero l’oratorio S. Carlo e quello di S. Luigi. La guida dell’oratorio rimaneva nelle mani di un laico, il Prefetto dell’Oratorio, che coordinava tutte le attività, ed il sacerdote veniva chiamato l’assistente dell’oratorio, per il suo compito spirituale e sacramentale.

Questo approfondimento è rivolto in particolare alle classi quinte dell’indirizzo Turistico, in preparazione all’uscita in Monferrato (visita di una cantina e Castelnuovo Don Bosco). Per l’occasione gli alunni hanno partecipato alla lezione di religione come classi complete – avvalentisi + non avvalentisi – secondo quanto stabilito dai rispettivi consigli di classe.