Pio XI, papa
dal 1922 al 1939, aveva progettato una dichiarazione contro l’antisemitismo e
le persecuzioni razziali. La lettera enciclica fu preparata e mai pubblicata.
Perché? Cos’era successo?
Tra la
primavera e l’estate del 1938 Pio XI approfitta della presenza in Italia del
gesuita americano John LaFarge, in viaggio in Europa per conoscere la
situazione politica e scrivere alcuni articoli per il settimanale “America”.
LaFarge, già noto per le sue idee contro le discriminazioni, riceve il compito
di elaborare il documento in inglese, con l’aiuto di tre collaboratori, incaricati
di curare le versioni in francese, tedesco e latino. Il lavoro dal titolo Humani Generis Unitas (Unità del genere umano) viene consegnato
nel mese di ottobre. Tuttavia, nel febbraio 1939, il Papa muore. Dell’enciclica
nessuna traccia.
Un seminarista ne
ritrova una copia durante la catalogazione dell’archivio di LaFarge. Sarà l’inizio
di una serie di articoli, ricerche lunghe e difficoltose che hanno portato
infine qualche risposta oltre che alla pubblicazione pressoché
integrale del progetto (Georges Passelecq et Bernard Suchecky, L’Encyclique cachée de Pie XI. Une occasion manquée de l’Église face à l’antisémitisme, édition la
Découverte, 1995).
L’argomento fa parte di un
approfondimento interdisciplinare presentato durante l’ora di religione nella
classe 5G Linguistico. La docente IRC ha tenuto una lezione in lingua francese
con l’intera classe e il modulo, dal titolo Les rapports entre les Chrétiens et les Juifs,
le rôle du Pape Pie XI et le projet d’une encyclique contre l’antisémitisme, è stato inserito nel
progetto CLIL.