In
preparazione alla Santa Quaresima e anche all’approfondimento di Cittadinanza e
Costituzione, le classi 5 approfondiscono l’enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII, sempre attuale. Le classi
confrontano il testo delle Beatitudini (Mt. 5) con l’enciclica del 1963, gli
alunni si rendono conto che pur in assenza da diciotto anni di un vero
conflitto generalizzato ed armato (come nel caso delle guerre mondiali ), in
realtà praticamente dalla fine della seconda ne era in corso un’altra, detta
“fredda”, contrappuntata qua e là da scontri con le armi in diversi fronti del
pianeta.
Roma
non era mai stata così “dentro” le vicende del mondo, eppure i contatti
personali del papa con i “grandi” della terra non avevano mai fatto insorgere
in alcuno dei sospetti di temporalismo. Cessato il grande allarme della crisi
di Cuba, il Papa trasferì nella nuova enciclica anche questo senso di sollievo
e di gratitudine. Così, la Pacem in
terris fu indirizzata non solo ai credenti cattolici, ma a tutti gli uomini
anche non credenti, invitati a promuovere una pace duratura perché fondata sui
“quattro pilastri” della ragione, della carità, della libertà,
e della giustizia. Il Pontefice precisa, tuttavia, che nessuno dei
pilastri è di per sé titolare di diritti: soltanto la persona umana, imago Dei,
lo è.
Nelle
Beatitudini “gli operatori di pace”
sono coloro che credono che la pace non sia solo superamento della guerra, ma
edificazione della giustizia; è creazione di un mondo più giusto, in quanto il
progresso nel dominio della natura è inteso in rapporto ad una maggiore
umanizzazione dell’uomo; ad una più sentita fratellanza. La pace, eredità del
Signore, è un dono da offrire, un impegno reciproco, vocazione comune,
beatitudine dei figli di Dio (Mt 5, 9). L’accento
assoluto cade sull’educazione alla pace attraverso l’annuncio del Vangelo della
pace, il perdono e la riconciliazione, la preghiera e la celebrazione dell’Eucaristia.
La pace nasce dalle relazioni di reciproco riconoscimento della dignità della
persona e delle nazioni, considerate come una famiglia umana. La pace giusta
può essere costruita su giustizia, verità, libertà, amore, sviluppo,
solidarietà, diritti umani (della libertà religiosa e delle minoranze etniche)
e delle nazioni, rispetto per l’ambiente.
Papa Giovanni XXIII, autore della "Pacem in Terris" |
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