Nelle lezioni di storia del biennio, si descrivono le riforme romane intorno agli anni appena precedenti e successivi alla nascita di Gesù Cristo. Le riforme, che studiano gli studenti, prevedevano le imposte che erano i tributi da pagare al re o all’Impero per assicurare il funzionamento del paese, per finanziare l’esercito e le comunità locali nonché i membri del governo. Nell’anno della nascita di Gesù era stato indetto un censimento, che obbligava le persone a tornare nella loro città d’origine per essere registrate ai fini fiscali.
“In un piccolo villaggio chiamato
Betlemme viveva un asinello. Era vecchio e stanco e si chiamava Hamor. Quella
sera, dopo un’altra dura giornata di lavoro, si sistemò nella stalla e si
addormentò. All’improvviso, Hamor venne svegliato da alcuni rumori.
L’albergatore stava rientrando con una coppia di sposi a cui spiegava che, dal
momento che il re aveva ordinato a ogni cittadino di tornare nella propria
città natale per il censimento, Betlemme era molto affollata e tutte le camere
erano occupate. In ogni caso, essi avrebbero potuto trascorrere la notte nella
stalla, preparandosi un giaciglio con la paglia. La giovane donna, Maria,
aspettava un bambino ed era molto stanca per il viaggio faticoso e Giuseppe,
suo marito, l’aiutò a sistemarsi. L’asinello si riaddormentò ma fu presto
svegliato dai vagiti di un bambino appena nato: era un maschietto. Maria, dopo
averlo fasciato, lo depose nella mangiatoia che lei e suo marito avevano
improvvisato come culla. Fuori, nella notte, i pastori governavano le greggi
sulla collina. Ma un angelo apparve loro nel cielo, annunciando una buona
notizia: in quella notte, in una stalla di Betlemme, era nato un bambino che
avrebbe salvato il loro popolo. I pastori si incamminarono alla ricerca del luogo
dove era avvenuta la nascita. Hamor li sentì avvicinarsi da lontano. Tutti
volevano vedere il neonato e si accalcavano nella stalla: quando giunsero al
suo cospetto i pastori si inginocchiarono e si misero a pregare ringraziando
Dio. Dopo qualche tempo, quando Maria si sentì meglio, la famiglia andò a
sistemarsi in una casa e l’albergatore offrì loro in prestito Hamor per portare
sul dorso Maria e il bambino. L’animale doveva sentirsi molto fiero di poter
essere d’aiuto”.
(In Gesù e le belle storie della Bibbia, ed. De Agostini, revisione Don Walter Ruspi)