Durante la DID, gli insegnanti sperimentano non solo una nuova didattica ma anche un nuovo modo di rendere attuale storie del passato.
E’ il racconto di Giona : un ignoto autore
del V-IV secolo a.C. affronta un argomento scottante per la cultura ebraica.
Con una sorta di parabola o finzione didattica propria del midrash,
viene deplorata la resistenza di Israele a partecipare i doni di JHWH, di
esclusivo privilegio.
Il testo racconta di Giona profeta, vissuto nel
VII secolo a.C. come dice 2 Re 15,25, al quale Dio affida il compito di
ammonire la popolazione di Ninive, il cui comportamento aveva suscitato la
collera divina. Ma Giona, fu colto dalla paure, anziché ubbidire, fuggì per
mare dalla parte opposta. Viene inghiottito da una balena e rimane nel suo
ventre tre giorni, tempo in cui riflette sul suo comportamento. Giona rimane
deluso perché i pagani si convertono alla sua predicazione Il profeta con
condivide l’eccessiva bontà di Dio e che si lascia impietosire dopo aver
minacciato il giudizio.
Il libro si conclude con il brano dell’alberello
di ricino, nato e morto in giornata, una lezione impartita a Giona, accecato
dai suoi pregiudizi su Ninive e incapace di capire la compassione divina.
La storia di Giona è ricca di colpi di scena e di
spunti interessanti. Giona, in ebraico Jonah, significa “colomba”. Uomo
buono, ma ostinato e collerico. Fa controvoglia quello che Dio gli ordina e non
capisce che, sperando di veder scomparire il popolo di Ninive, Giona si mostra
ingiusto ed egoista.
La Bibbia non precisa quale tipo di pesce
inghiotte Giona. Si può pensare a una balena, come nella storia di Pinocchio.
In realtà il pesce è solo un simbolo, perché nessun uomo può rimanere vivo per
tre giorni nel ventre di un pesce.
Giona rimane nel ventre del pesce per tre giorni
e tre notti: era come rinchiuso in una tomba. Questa immagine ricorda quella di
Gesù, che resuscita. Il profeta non è morto, non resuscita ma nasce ad una
nuova vita. Rimanere nel ventre del pesce, e quindi a contatto con la
profondità della sua anima, gli permise di riconoscere la grandezza e la
potenza di Dio.
Cosa insegna oggi questo racconto?
Quali sono i parallelismi con Pinocchio?
Giona e Gesù?
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