Per la Giornata
della Memoria, molto interessante è la scrittrice:
Irène
Némirovsky (Kiev, 11 febbraio 1903 – Auschwitz, 17 agosto 1942).
Nata in
Ucraina, di religione ebraica convertitasi poi al cattolicesimo nel 1939, ha
vissuto e lavorato in Francia. Vittima insieme al marito e le due figlie delle
leggi antisemite varate nell'ottobre del 1940 dal governo Vichy, a Irène
Némirovsky fu proibito pubblicare. Arrestata dai nazisti in quanto ebrea, fu
deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz e poi trasferita nel Rivier (l'infermeria di
Auschwitz in cui venivano confinati i prigionieri troppo ammalati per
lavorare), dove morì un mese più tardi di tifo. Suo marito (così come André
Sabatier e Robert Esménard) intraprese numerosi procedimenti per farla
liberare, ma fu arrestato lui stesso nell'ottobre del 1942, deportato ad
Auschwitz assieme alla sorella e gasato al suo arrivo, il 6 novembre 1942.
Le sue due
figlie salvarono alcuni documenti, Denise conservò tali documenti in una
valigia, la stessa in cui li aveva trovati e, per anni, non aprì neppure la
valigia forse per il rancore che nutriva nei confronti dei genitori.
Irène
Némirovsky scrisse molte novelle e libri e molti appartenenti all’ebraismo: David Golder, Suite francese, I doni della
vita, I cani e i lupi, Il ballo, Come le mosche d’autunno…questi sono
alcuni dei libri scritti.
Scrive in modo brillante, audace. Purtroppo le sue
capacità non le permetteranno di cogliere i segni premonitori della tragedia
che si abbatte sull’Europa che troppo tardi si accorge della furia che
travolgerà milioni di persone, come la stessa Irène.