Il termine presepio deriva dal latino praesaepe, che
significa "mangiatoia" (da prae = "innanzi" e saepes = "recinto").
La tradizione del presepio risale a San Francesco d’Assisi,
il quale nel Natale
del 1223 volle la rappresentazione della natività per riflettere sulla presenza reale di Gesù durante la Messa
che sarebbe stata celebrata proprio in quel luogo.
Tra
i testi che narrano l’evento vi sono anche i vangeli apocrifi. Sebbene siano
considerati generalmente non attendibili, offrono anche pagine molto poetiche,
che hanno ispirato artisti come Giotto (vedere ciclo di affreschi nella Cappella
degli Scrovegni a Padova). Anche il cantautore Fabrizio De André, nel 1970, ha inciso
l’album “La Buona Novella” basandosi proprio su alcuni episodi tratti dagli
apocrifi.
Un
racconto molto suggestivo è quello contenuto nel Protovangelo di Giacomo; qui
presentiamo la descrizione degli istanti che precedono la nascita di Gesù:
Io,
Giuseppe, camminavo e non camminavo. Guardai nell'aria e vidi l'aria colpita da
stupore; guardai verso la volta del cielo e la vidi ferma, e immobili gli
uccelli del cielo; guardai sulla terra e vidi un vaso giacente e degli operai
coricati con le mani nel vaso: ma quelli che masticavano non masticavano,
quelli che prendevano su il cibo non l'alzavano dal vaso, quelli che lo stavano
portando alla bocca non lo portavano; i visi di tutti erano rivolti a guardare
in alto. Ecco delle pecore spinte innanzi che invece stavano ferme: il pastore
alzò la mano per percuoterle, ma la sua mano restò per aria. Guardai la
corrente del fiume e vidi le bocche dei capretti poggiate sull'acqua, ma non
bevevano. Poi, in un istante, tutte le cose ripresero il loro corso.
(Protovangelo
di Giacomo, cap. 18)
Concludiamo
con un augurio:
“Il Natale spesso è una festa rumorosa: ci farà bene stare un po’ in
silenzio, per sentire la voce dell’Amore” (Papa
Francesco, 23 dicembre 2013)
BUON
NATALE!