lunedì 18 marzo 2019

NO ALLE MAFIE


Il 21 marzo è la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”; questo è un argomento che viene affrontato durante l’ora di Religione con alcuni approfondimenti, in particolare con uno sguardo attento ad alcune figure significative e impegnate nel contrasto alle mafie attraverso l’educazione e la cultura.
Abbiamo già accennato, in un precedente articolo, a don Luigi Merola. Sicuramente non può mancare uno spazio dedicato a don Pino Puglisi, ucciso il 15 settembre 1993 ma sempre più vivo nel cuore e nelle coscienze; o a don Luigi Ciotti, ispiratore e tra i fondatori di Libera, la rete di associazioni nata nel 1995 e attiva con progetti educativi, volti anche al riutilizzo sociale dei beni confiscati.
Per quanto riguarda i Pontefici, sono scolpite nella memoria le dure parole di San Giovanni Paolo II, pronunciate il 9 maggio 1983 dalla Valle dei Templi di Agrigento: “Lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il Giudizio di Dio!”
Papa Francesco, durante l’omelia della Messa celebrata nella Piana di Sibari il 21 giugno 2014, è stato molto chiaro: “Quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza…la ‘ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato, bisogna dirgli di no. Coloro che nella loro vita hanno questa strada, strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio, sono scomunicati!”
Nel post di oggi, presentiamo alcuni estratti dai discorsi di Papa Francesco ai membri della Commissione Parlamentare Antimafia (21 settembre 2017) e della Consulta Nazionale Antiusura (3 febbraio 2018). Leggono Cristina e Francesca, alunne della classe 5A indirizzo Turistico.
La registrazione ha uno scopo didattico: fa parte della programmazione IRC e si inserisce nel percorso di educazione alla Cittadinanza e Costituzione, previsto per l’Esame di Stato.


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per don Pino Puglisi

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